Salone del Libro 2021

by La Libraia

I giorni passati al Salone del libro 2021 sono stati così densi di significato che non posso far altro che dire: grazie.

Grazie per avermi dato l’opportunità di dare un volto alle collaborazioni degli ultimi due anni. Grazie perché guardare negli occhi le persone è un privilegio che ci era stato negato; e nonostante le misure di sicurezza, io ho visto tanti sorrisi sotto le vostre mascherine.

Sorridevano gli editori che potevano finalmente tornare a parlare dei loro libri, sorridevano gli autori ai firmacopie, mentre i lettori emozionati si accalcavano per avere un piccolo cimelio.

Sorridevano i bambini che hanno sperimentato e giocato e i viandanti tra gli stand, quelli che per due anni hanno dovuto rinunciare alla cosa più bella che contraddistingue la comunità dei lettori: la condivisione.

Mi sento fortunata. Mi sento fortunata perché ho delle immagini che mi accompagneranno per tutta la vita. Io che rincorro Veronesi per dirgli quanto la sua scrittura sia stata per me rivelatrice. Trevi che mi insegna a non aspettare o sperare, ma a vivere. Ridere con la Di Pietrantonio parlando del gelato Capriccio di Pescara. L’accoglienza fraterna di nuovi amici. La disponibilità e curiosità delle case editrici. Le persone che da ogni piccolo anfratto raccontavano la loro dose di stupore.

Sì, al Salone 2021 c’era stupore. Come se fosse stata la prima volta per tutti noi.

Io la ricordo la mia prima volta al Salone; era il 2003. Dovevo compiere sedici anni.

Ero una blogger sbarbatella in compagnia di un gruppo di grandi (e non solo per età). Scrivevamo su una piattaforma che oggi non esiste più, Il Cannocchiale. Erano giornalisti, scrittori, amici. Ricordo che camminavo per la Fiera del Libro con deferenza. Pronunciavo poche parole, ma ascoltavo. In quei padiglioni trovai molto di più del visibile. Trovai le radici sulle quali poggiare un sogno.

Oggi, a distanza di quasi vent’anni, mi sono emozionata in egual misura, se non di più.

Quindi Grazie. Grazie a Nicola Lagioia e a tutti coloro che hanno lavorato duramente per creare l’evento che ha consacrato la bellezza delle parole.

Parole scritte, parole parlate e parole vissute.

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